MI/TO 2013



















La MITO è la classica delle classiche. Un gruppo molto eterogeneo di ciclisti a scatto fisso si ritrova con cadenza annuale per coprire i circa 150, sempre un pochino di più, chilometri che dividono Milano da Torino. La partenza è di fronte alla purtroppo chiusa "scala del ciclismo", il velodromo Vigorelli, l'arrivo è davanti all'altrettanto chiuso Motovelodromo di Torino.
La pianura padana per un ciclista è una noia mortale, le uniche salite sono i cavalcavia e non esistono le curve (!!!) le strade percorse sono dei drittoni statali che non ti mollano mai, con autisti impazziti che viaggiano a folle velocità (questo vale anche per il gruppo di testa) e il paesaggio agricolo purché abbia il suo fascino in questa stagione si compone in ettari ed ettari di campi con grandi zolle rivoltate. Allora cos'è che la rende cosi speciale? Il fatto è che questa garetta ha ancora il sapore di una gara di inizio '900, per non dire fine '800, non ci sono sponsors, il primo vince gli altri sono tutti finisher. Può essere interpretata in mille modi diversi. Prendendo in prestito le parole di Cronoman (primo a Torino quest'anno) in testa è guerra termonucleare, dietro i battistrada si snodano una miriade di gruppetti e lupi solitari a bagno maria. Per me la MITO è incontrare e pedalare ancora una volta con i vecchi amici: Fano senza guinzaglio, Cima senza guanti, Cello in gonnella, Teone senza furia in puro stile randonneur e tanti tanti altri che ci son sempre! ma anche con quelli nuovi come Anna della squadra (crew) organizzatrice che trovi da sola in mezzo alla Pianura Padana ed accompagni e incoraggi a proseguire fino a Torino. Sono i bisogni primitivi: la prima pisciata a Vigevano con le quale perdi le ruote del gruppo di testa che tanto perderesti comunque, la colazione a Morano sul Po con un bel the caldo ma senza pasta perchè quelli davanti a te hanno saccheggiato il bar e l'aperitivo a Castel Rosso con una bella birra, inalienabile diritto del ciclista. E' quando dici: ah già.. mi ricordo di questo posto.. vai vai che la strada è giusta e manca poco: gli archi in cemento, i ponti sul Ticino, sulla Dora Baltea e sul Po, le chiese con quei campanili dal tetto "strano" e i cascinali ormai, ahinoi, inglobati dalle zone industriali. Sono le scorciatoie che ti ricordi di prendere semplicemente seguendo la strada vecchia che passa in mezzo ai paesi e non prendendo anonimi viadotti che hanno costruito in seguito per permettere alle automobili di viaggiare ancora con più frenesia, ma la MITO è anche quando allunghi la strada che sei già arrivato a Torino e sbagli sempre via, ma chi se ne frega tanto siamo arrivati e tra poco siamo di nuovo tutti insieme a rifocillarsi, ridere e scorreranno fiumi di birra! 
E ancora è la dormita in treno per tornare a Milano.
Insomma anche se anno dopo anno è sempre più spinta davanti, l'atmosfera è sempre quella di quando si partiva da Corso Torino che era sempre buio! Ognuno qua trova la sua dimensione ed è questo il fulcro su cui tutto pernia...
Grazie a tutti: partecipanti e organizzatori.. 

QUI trovate un po di foto mosse

P.S. mi ha promesso il reverendo che quest'anno organizzano anche la MI/VE. sperem!

P.P.S costringerò JonnyThunderFano a.k.a Activia a stilare un resoconto di cosa accadeva nella zona calda della gara mentre passeggiavamo amabilmente.

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